Divenuto, ormai, tradizionale anche il "Carnevale Selvapianese" . Si tiene in un sabato sera, in genere quello immediatamente successivo al carnevale tradizionale, e se ne vedono davvero delle belle. In effetti la gente entra in borghese nella sede della pro loco e sempre in borghese se ne esce.. solo che "nel mezzo" ci sono prove da superare e travestimenti da indossare: se sei sorteggiato, non ti puoi tirare indietro! Solo così puoi vedere il più impeccabile signore in giacca e cravatta trasformarsi in un poppante, con tanto di ciuccio e pannolone, o la più timida vecchietta scatenarsi, vestita da watussa, in una tipica danza africana!

Se finora abbiamo parlato di divertimento e svago, non dimentichiamo gli appuntamenti culturali e di riflessione: il Venerdì Santo, per esempio, ci si raccoglie nelle vie del paese per la spettacolare Via Crucis con le fiaccole e, almeno in tre occasioni annuali, i gli organizzatori propongono visite di istruzione che, oltre agli itinerari più tradizionali e alla portata di tutti (Dolomiti, città d’Arte o località di svago), toccano mete insolite, adatte anche ai più esigenti, come la Scozia, le capitali dell’Est o la crociera sul Nilo.

 Nel campo artistico, in collaborazione con la nota scuola di musica Perosi, è in programma la realizzazione di concertini musicali all’aperto nei siti più caratteristici di Selvapiana e, tra le prossime attività, è previsto il recupero della Cappelletta, una magnifica piccola chiesa sperduta tra i monti, che rischia di crollare per effetto delle numerose crepe.

Va riconosciuta buona fetta di merito alla pro loco se in luglio e agosto ci sono sempre più turisti: l’estate, a Selvapiana, non fa mai sbadigliare. Tra una caccia al tesoro notturna in maschera, un torneo di calcio, di carte o di bigliardino, un pomeriggio di "giochi senza frontiere" o una gara di bandiera, trovano spazio anche iniziative di "non-solo-gioco", come la camminata sui sentieri che si conclude con un’allegra grigliata sui monti, oppure la festa delle torte (e ce ne sono veramente tante!) corredata dal ballo liscio, il concorso fotografico a tema, o ancora la tradizionale cena del gentil sesso, cui l’adesione di uomini e bambini è severamente vietata!

Non meravigliatevi, quindi, se vi capitasse in una serata d’agosto di venire a Selvapiana e di incontrare un vichingo o Paperino in persona; non stupitevi se, al contrario, troverete il paese completamente deserto: ci sarà sotto, sicuramente, una nuova idea della pro loco!

QUAL E’ IL NOSTRO  OBIETTIVO 
PER IL 2000...

L’avevamo vista un giorno, per caso, annotata in una cartina che segnalava i sentieri, quasi al limite del confine con la Lombardia, sulla strada sterrata che collega Selvapiana a Cella: la "Cappelletta della Costa" dev’essere stata, un tempo, un importante punto di riferimento per i viandanti che solcavano le mulattiere e si fermavano per una preghiera lungo la strada.

Per la gente del paese era sicuramente un luogo di culto tutto particolare, così immerso nella natura e nel silenzio; vi si celebrava una sola funzione, quella del 29 di agosto, in onore della Madonna della Guardia, di cui custodiva la statua. C’era la processione nei campi e nelle strade sterrate, quel giorno, e c’era poi l’incanto delle torte, probabilmente sotto il vialetto di abeti che dal sentiero conduceva fino all’ingresso. Quello stesso vialetto che ora è infestato da rovi ed erbacce.

Per noi ragazzi la cappelletta è sempre stata così: un po’ diroccata e lasciata andare, comunque invasa da un fascino tutto suo. Che sorpresa è stato per noi sapere che solo pochi decenni prima era un punto di riferimento tanto "sentito", era testimonianza di fede viva! Un giorno, probabilmente, non si è più avuto il tempo di curarne il prato e non ci sono più stati i soldi per sanare quelle crepe nei muri, sempre più evidenti e profonde; la statua della Madonna è stata trasferita nella chiesa giù in paese, e con lei la processione e la festa di fine agosto… la giornata alla cappelletta vive solo nel ricordo dei più anziani.

Più volte, in paese, si è poi cercato di risistemarla, più volte ci si è scontrati con preventivi troppo cari, con progetti irrealizzabili. Ora, però, ci vogliamo proprio provare! La pro loco ha aperto una sottoscrizione per la raccolta dei fondi necessari; ognuno in paese ha contribuito con entusiasmo , assicurando la propria adesione anche per la fornitura del materiale occorrente, per la manodopera, per la realizzazione tecnica del progetto. Chissà che non sia più vicino del previsto il giorno in cui la nostra Madonna della Guardia potrà tornare finalmente "a casa"…

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