La
Pieve gotico - romanica
di Fabbrica Curone
da non perdere:
"La Pieve ritrovata" - restauri 2007
Cenni storici
Una fonte
alla quale fare riferimento per la datazione della Chiesa di S. Maria Assunta
in Fabbrica Curone, è quella che ci viene riportata in un dialogo di una
visita pastorale tra l’allora Mons. Capelli ed il Parroco della chiesa
medesima.
Infatti alla domanda su quale fosse la datazione alla quale far risalire la
chiesa di S. Maria Assunta, il parroco rispose: ”..risale
ai tempi più remoti, da alcuni documenti esistenti in archivio, appare che
circa nel 1200 era ufficiata
da
un capitolo di canonici…”.
Pertanto è ipotizzabile che la prima edificazione fosse avvenuta già
nel secolo precedente.
Delle successive trasformazioni, si ha sempre notizia dalle visite pastorali
succedutesi nel corso dei tempi, le quali, riportano di modifiche o
aggiustamenti da apportare alla chiesa.
Prospetto Principale
Austera e semplice, si presenta composta da una navata centrale con
copertura del tetto a capanna e da due navate laterali coperte con falda
semplice.
La struttura muraria totalmente in pietra, costituita da elementi di varie
dimensioni, ciottoli di fiume, elementi appena sagomati, non denota
particolare cura esecutiva, se non negli spigoli dell’edificio o nelle
lesene (non in rilievo) che segnano la facciata principale.
In questa come negli altri prospetti, appaiono rari elementi in laterizio,
usati sicuramente in epoche successive, per
apportare modifiche di tipo funzionale.
L’ingresso ,costituito da un portale in pietra di semplice ma pregevole
fattura, è sormontato da una lunetta con pregevole fregio romanico.
L’assialità della facciata, pur nella disimmetria esistente, è accentuata
dalla presenza di un Protiro, anch’esso totalmente in pietra, realizzato
intorno al 1881, come si può evincere dai libri contabili.
Sopra il Protiro vi è una trifora, ricavata da una precedente apertura con
arco a tutto sesto, realizzata probabilmente
intorno al 1581, così come si evince da una visita pastorale di quell’anno,
“…li homini di do luogo
chiodano di muro la finestra dell’altare magiore perché sono indecenti, et
anchora le finestre della chiesa apresso il battistero….. et che facciano
sopra l’uscio una finestra grande per illuminare la chiesa”.
Proseguendo sulla verticale, si nota la presenza di un’antica
bifora, pietra ormai occlusa, con archi in pietra.
La sommità della navata centrale, è segnata da una cornice di archetti
semplici, che sono riproposti sotto il filo delle coperture, nelle navate
laterali, con un ritmo di tre o quattro, intervallati da lesene.
Sempre sul fronte principale, le navate laterali presentano due semplici
finestre rettangolari sormontate da una piattabanda in laterizio.
L’asimmetria della facciata nasce dall’accorpamento sul lato sinistro di
una sorta di intercapedine che probabilmente doveva funzionare da deposito o
che fu realizzato in epoche successive alla prima edificazione, per difendere
le murature perimetrali dall’infiltrazione delle acque del terreno, che a
queste si addossano.
L’utilizzo dell’intercapedine, come probabile deposito è denunciato dalla
presenza di una porta esterna e da quella di una finestra di forma circolare
quale elemento di aerazione dello spazio interno.
In origine la chiesa doveva avere una semplice copertura a capanna, infatti
dall’osservazione della tessitura muraria, sono evidenti alcune linee che
parallelamente alla coperture delle navate laterali , si congiungono
idealmente in un punto centrale della navata centrale, ma molto al di sotto
dell’attuale copertura.
Le modifiche, che probabilmente portarono all’innalzamento della navata
centrale, furono conseguenti all’edificazione delle volte, avvenuta tra la
fine del 1500 ed i primi anni del 1600, così come si evince da una visita
pastorale dell’epoca di Mons. Gamba : “…
Soffitti la nave di meggio et quelle laterali nel termine di doi anni quando
non si disegni redurle in colore nel termine di sette a una parte per anno
sotto pena dell’Interda”.
Ad ulteriore riprova che le navate furono edificate in quel periodo,
ci giunge la testimonianza di un’altra visita pastorale, di Mons. Gamba nel
1600, nella quale viene decisa la realizzazione del campanile e si aggiunge : “..manca
al detto populo di sofitar la nave di meggio et la sinistra della chiesa, et
è ispirato il termine, la pena è lo interdetto…”
Pertanto se nel 1600 la seconda visita pastorale di Mons. Gamba
verificava la mancata realizzazione delle volte centrali e della navata
sinistra, ed avendo stabilito la visita pastorale precedente, un periodo non
superiore a sette anni per la loro edificazione, è presumibile che la loro
realizzazione sia iniziata intorno al 1593 e si sia protratta oltre i primi
anni del 1600.
Prospetti laterali
I prospetti laterali, riprendono la semplicità della facciata
principale, riportando come unico motivo di decoro, la sequenza di archetti
cadenzati con ritmo non regolare di tre o quattro o cinque, interrotto da
lievi lesene.
Nelle specchiature, comprese tra lesene, la presenza di monofore occluse e di
finestre di fattura relativamente recenti, ci indicano le innumerevoli
trasformazioni che la chiesa ha subito nei secoli.
Sicuramente le monofore che illuminavano l’interno, furono occluse in
conseguenza alla realizzazione delle volte.
La muratura della navata sinistra, non visibile esternamente a causa dell’intercapedine
che la chiude, si presenta con un’ampia scarpa, quasi a volere contrastare
le spinte che le volte hanno trasmesso alla muratura stessa.
La navata di destra che risulta parzialmente nascosta, ha il suo prospetto
rivolto verso la corte interna, e la presenza di
una costruzione semplice che attualmente funziona da archivio parrocchiale e
che precedentemente doveva essere un semplice fienile o locale deposito, ci
indica che probabilmente nel corso dei secoli la Pieve, si trasformò da
semplice cappella a luogo di culto e di rifugio per religiosi e pellegrini.
Anche i ruderi che si dipartono perpendicolari alla navata destra ed assieme
alle modeste abitazioni vicine, costituiscono una corte, fanno supporre che la
chiesa o pieve di Fabbrica, abbia subito questa evoluzione.
Campanile
Il campanile, il cui progetto per la costruzione risale al 1600,
così come apprendiamo dalla visita pastorale di Mons. Gamba, :“A
spese del popolo le faci fabricare un campanile con i suoi solari, et scale, e
corde con porte e serrature con un gollo a croce in cima, nel termine di uno
anno…. facendolo fabricare dietro la cappella di S. Antonio… qual è dalla
parte sinistra del coro”.
La datazione precisa risalente al 1606, ci appare da un’iscrizione
su una delle pietre del basamento.
E’ probabile che comunque la forma originaria non fosse quella attuale, e
che abbia subito innalzamenti e modifiche durante i secoli successivi.
Dalla struttura, possiamo desumere che probabilmente la prima edificazione
arrivasse al primo cornicione e che nella monofora occlusa, ove attualmente vi
è l’orologio, vi fossero un tempo alloggiate le campane.
La sopraelevazione comprenderebbe dunque il secondo ordine di arcate e la
realizzazione del sovrastante tamburo con la cupola in rame.
Sicuramente nel 1609 non è ancora stato ultimato, infatti in quell’anno, il
22 Agosto, Mons. Gamba , in visita pastorale può constatare : “ …resta al populo di finire
li solari al campanile et quomodari et scale…”.
Sagrato
Non essendo in posizione sopraelevata, la chiesa risulta purtroppo
essere soffocata dalla strada che la fiancheggia e la priva di uno spazio
proprio, riducendone notevolmente le caratteristiche architettoniche.
Inoltre, dalle notizie tratte dai libri contabili della chiesa, la porzione di
terreno antistante l’ingresso, e forse anche quella
compresa tra la navata sinistra e la strada statale, avevano una
pavimentazione formata da acciottolato con decori.
Abside
L’abside di forma quadrata è stato certamente realizzato in un
secondo tempo e questo lo si evince sia dal distacco che esiste tra la
muratura del presbiterio e quest’ultimo, sia internamente dalle tracce di
finestre poi occluse dalla nuova edificazione.
Interno
L’interno della chiesa, in parte intonacato ed in parte no, svela
nei punti dove l’intonaco è venuto a mancare, una tessitura muraria
pregevole e di notevole interesse architettonico.
Probabilmente la fase di intonacatura avvenne nel 1600 sempre su indicazioni
dettate dalla visita pastorale di Mons. Gamba : “…Si
depinga l’immagine della madonna nella facciata di qui alla sua festività,
si intonachi e si imbianchi le colonne del vestibolo con il resto della
facciata che manca”.
I pilastri, nell’ordine di quattro per ciascuna navata, sono
costituiti da un semplice corpo quadrato, abbellito nella direzione
longitudinale delle navate, da due semicolonne.
La struttura dei pilastri, che risulta essere in pietra, presenta per ciascun
pilastro, ad altezze variabili, una cornice in laterizio posta a spina di
pesce
I capitelli a sostegno delle arcate, sono realizzati non tramite il taglio e
la sagomatura di un unico blocco, bensì dal taglio e dalla sagomatura di più
elementi lapidei posti l’uno sopra l’altro.
Nel corso degli anni, la realizzazione delle volte ha creato numerosi problemi
strutturali, facendo notare gli effetti nello spanciamento della muratura
della facciata e nelle crepe evidenziate dagli intonaci interni.
Tra il 1600 ed il 1700, come sopra descritto, sono avvenute le trasformazioni
più radicali, delle quali abbiamo un’ulteriore testimonianza da una visita
pastorale del 1687, nella quale si dice:
“
Questa chiesa è stata ristorata notabilmente, lodiamo ciò la pietà di
questo popolo poiché vi mancano le vetrate quali facendole fare daranno molto
lustro a questa chiesa.”
Pavimentazione Interna
Il materiale principalmente utilizzato per la realizzazione della
pavimentazione interna è costituito da lastre in pietra a spacco.
Lastre di grandi dimensioni sono utilizzate al centro della navata principale
ed in corrispondenza delle proiezioni delle arcate superiori; le specchiature
che vi si vengono a formare tra questa orditura primaria sono realizzate con
materiale dello stesso tipo ma di dimensione più piccola a formare un
pavimento in mattonelle quadrate.
Le navate laterali hanno subito una trasformazione probabilmente avvenuta
nella metà dell’ 800, vero è che alle originarie piastrelle in pietra
quadrata sono state sostituite tavelle di cotto sabbiato, anch’esse di forma
quadrata.
Nonostante questa differenza di pavimentazione nell’insieme la chiesa si
presenta sotto un piacevole aspetto, una nota stonata è la pavimentazione in
adiacenza all’altare maggiore che fu realizzata nel periodo 1911-18 ovvero
nel medesimo periodo nel quale venne realizzato l’attuale altare.
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