La Pieve gotico - romanica

di Fabbrica Curone
 

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Cenni storici

Una fonte alla quale fare riferimento per la datazione della Chiesa di S. Maria Assunta in Fabbrica Curone, è quella che ci viene riportata in un dialogo di una visita pastorale tra l’allora Mons. Capelli ed il Parroco della chiesa medesima.
Infatti alla domanda su quale fosse la datazione alla quale far risalire la chiesa di S. Maria Assunta, il parroco rispose: ”..risale ai tempi più remoti, da alcuni documenti esistenti in archivio, appare che circa nel 1200 era ufficiata da un capitolo di canonici…”.
Pertanto è ipotizzabile che la prima edificazione fosse avvenuta già nel secolo precedente.
Delle successive trasformazioni, si ha sempre notizia dalle visite pastorali succedutesi nel corso dei tempi, le quali, riportano di modifiche o aggiustamenti da apportare alla chiesa.

Prospetto Principale

Austera e semplice, si presenta composta da una navata centrale con copertura del tetto a capanna e da due navate laterali coperte con falda semplice.
La struttura muraria totalmente in pietra, costituita da elementi di varie dimensioni, ciottoli di fiume, elementi appena sagomati, non denota particolare cura esecutiva, se non negli spigoli dell’edificio o nelle lesene (non in rilievo) che segnano la facciata principale.
In questa come negli altri prospetti, appaiono rari elementi in laterizio, usati sicuramente in epoche successive, per apportare modifiche di tipo funzionale.
L’ingresso ,costituito da un portale in pietra di semplice ma pregevole fattura, è sormontato da una lunetta con pregevole fregio romanico.
L’assialità della facciata, pur nella disimmetria esistente, è accentuata dalla presenza di un Protiro, anch’esso totalmente in pietra, realizzato intorno al 1881, come si può evincere dai libri contabili.
Sopra il Protiro vi è una trifora, ricavata da una precedente apertura con arco a tutto sesto, realizzata probabilmente intorno al 1581, così come si evince da una visita pastorale di quell’anno, “…li homini di do luogo chiodano di muro la finestra dell’altare magiore perché sono indecenti, et anchora le finestre della chiesa apresso il battistero….. et che facciano sopra l’uscio una finestra grande per illuminare la chiesa”.
Proseguendo sulla verticale, si nota la presenza di un’antica bifora, pietra ormai occlusa, con archi in pietra.
La sommità della navata centrale, è segnata da una cornice di archetti semplici, che sono riproposti sotto il filo delle coperture, nelle navate laterali, con un ritmo di tre o quattro, intervallati da lesene.
Sempre sul fronte principale, le navate laterali presentano due semplici finestre rettangolari sormontate da una piattabanda in laterizio.
L’asimmetria della facciata nasce dall’accorpamento sul lato sinistro di una sorta di intercapedine che probabilmente doveva funzionare da deposito o che fu realizzato in epoche successive alla prima edificazione, per difendere le murature perimetrali dall’infiltrazione delle acque del terreno, che a queste si addossano.
L’utilizzo dell’intercapedine, come probabile deposito è denunciato dalla presenza di una porta esterna e da quella di una finestra di forma circolare quale elemento di aerazione dello spazio interno.
In origine la chiesa doveva avere una semplice copertura a capanna, infatti dall’osservazione della tessitura muraria, sono evidenti alcune linee che parallelamente alla coperture delle navate laterali , si congiungono idealmente in un punto centrale della navata centrale, ma molto al di sotto dell’attuale copertura.
Le modifiche, che probabilmente portarono all’innalzamento della navata centrale, furono conseguenti all’edificazione delle volte, avvenuta tra la fine del 1500 ed i primi anni del 1600, così come si evince da una visita pastorale dell’epoca di Mons. Gamba : “… Soffitti la nave di meggio et quelle laterali nel termine di doi anni quando non si disegni redurle in colore nel termine di sette a una parte per anno sotto pena dell’Interda”.
Ad ulteriore riprova che le navate furono edificate in quel periodo, ci giunge la testimonianza di un’altra visita pastorale, di Mons. Gamba nel 1600, nella quale viene decisa la realizzazione del campanile e si aggiunge : “..manca al detto populo di sofitar la nave di meggio et la sinistra della chiesa, et è ispirato il termine, la pena è lo interdetto…”
Pertanto se nel 1600 la seconda visita pastorale di Mons. Gamba verificava la mancata realizzazione delle volte centrali e della navata sinistra, ed avendo stabilito la visita pastorale precedente, un periodo non superiore a sette anni per la loro edificazione, è presumibile che la loro realizzazione sia iniziata intorno al 1593 e si sia protratta oltre i primi anni del 1600.

Prospetti laterali

I prospetti laterali, riprendono la semplicità della facciata principale, riportando come unico motivo di decoro, la sequenza di archetti cadenzati con ritmo non regolare di tre o quattro o cinque, interrotto da lievi lesene.
Nelle specchiature, comprese tra lesene, la presenza di monofore occluse e di finestre di fattura relativamente recenti, ci indicano le innumerevoli trasformazioni che la chiesa ha subito nei secoli.
Sicuramente le monofore che illuminavano l’interno, furono occluse in conseguenza alla realizzazione delle volte.
La muratura della navata sinistra, non visibile esternamente a causa dell’intercapedine che la chiude, si presenta con un’ampia scarpa, quasi a volere contrastare le spinte che le volte hanno trasmesso alla muratura stessa.
La navata di destra che risulta parzialmente nascosta, ha il suo prospetto rivolto verso la corte interna, e la presenza di una costruzione semplice che attualmente funziona da archivio parrocchiale e che precedentemente doveva essere un semplice fienile o locale deposito, ci indica che probabilmente nel corso dei secoli la Pieve, si trasformò da semplice cappella a luogo di culto e di rifugio per religiosi e pellegrini.
Anche i ruderi che si dipartono perpendicolari alla navata destra ed assieme alle modeste abitazioni vicine, costituiscono una corte, fanno supporre che la chiesa o pieve di Fabbrica, abbia subito questa evoluzione.

Campanile

Il campanile, il cui progetto per la costruzione risale al 1600, così come apprendiamo dalla visita pastorale di Mons. Gamba, :“A spese del popolo le faci fabricare un campanile con i suoi solari, et scale, e corde con porte e serrature con un gollo a croce in cima, nel termine di uno anno…. facendolo fabricare dietro la cappella di S. Antonio… qual è dalla parte sinistra del coro”.
La datazione precisa risalente al 1606, ci appare da un’iscrizione su una delle pietre del basamento.
E’ probabile che comunque la forma originaria non fosse quella attuale, e che abbia subito innalzamenti e modifiche durante i secoli successivi.
Dalla struttura, possiamo desumere che probabilmente la prima edificazione arrivasse al primo cornicione e che nella monofora occlusa, ove attualmente vi è l’orologio, vi fossero un tempo alloggiate le campane.
La sopraelevazione comprenderebbe dunque il secondo ordine di arcate e la realizzazione del sovrastante tamburo con la cupola in rame.
Sicuramente nel 1609 non è ancora stato ultimato, infatti in quell’anno, il 22 Agosto, Mons. Gamba , in visita pastorale può constatare : “ …resta al populo di finire li solari al campanile et quomodari et scale…”.

Sagrato

Non essendo in posizione sopraelevata, la chiesa risulta purtroppo essere soffocata dalla strada che la fiancheggia e la priva di uno spazio proprio, riducendone notevolmente le caratteristiche architettoniche.
Inoltre, dalle notizie tratte dai libri contabili della chiesa, la porzione di terreno antistante l’ingresso, e forse anche quella compresa tra la navata sinistra e la strada statale, avevano una pavimentazione formata da acciottolato con decori.

Abside

L’abside di forma quadrata è stato certamente realizzato in un secondo tempo e questo lo si evince sia dal distacco che esiste tra la muratura del presbiterio e quest’ultimo, sia internamente dalle tracce di finestre poi occluse dalla nuova edificazione.

Interno

L’interno della chiesa, in parte intonacato ed in parte no, svela nei punti dove l’intonaco è venuto a mancare, una tessitura muraria pregevole e di notevole interesse architettonico.
Probabilmente la fase di intonacatura avvenne nel 1600 sempre su indicazioni dettate dalla visita pastorale di Mons. Gamba : “…Si depinga l’immagine della madonna nella facciata di qui alla sua festività, si intonachi e si imbianchi le colonne del vestibolo con il resto della facciata che manca”.
I pilastri, nell’ordine di quattro per ciascuna navata, sono costituiti da un semplice corpo quadrato, abbellito nella direzione longitudinale delle navate, da due semicolonne.
La struttura dei pilastri, che risulta essere in pietra, presenta per ciascun pilastro, ad altezze variabili, una cornice in laterizio posta a spina di pesce
I capitelli a sostegno delle arcate, sono realizzati non tramite il taglio e la sagomatura di un unico blocco, bensì dal taglio e dalla sagomatura di più elementi lapidei posti l’uno sopra l’altro.
Nel corso degli anni, la realizzazione delle volte ha creato numerosi problemi strutturali, facendo notare gli effetti nello spanciamento della muratura della facciata e nelle crepe evidenziate dagli intonaci interni.
Tra il 1600 ed il 1700, come sopra descritto, sono avvenute le trasformazioni più radicali, delle quali abbiamo un’ulteriore testimonianza da una visita pastorale del 1687, nella quale si dice:   “ Questa chiesa è stata ristorata notabilmente, lodiamo ciò la pietà di questo popolo poiché vi mancano le vetrate quali facendole fare daranno molto lustro a questa chiesa.”

Pavimentazione Interna

Il materiale principalmente utilizzato per la realizzazione della pavimentazione interna è costituito da lastre in pietra a spacco.
Lastre di grandi dimensioni sono utilizzate al centro della navata principale ed in corrispondenza delle proiezioni delle arcate superiori; le specchiature che vi si vengono a formare tra questa orditura primaria sono realizzate con materiale dello stesso tipo ma di dimensione più piccola a formare un pavimento in mattonelle quadrate.
Le navate laterali hanno subito una trasformazione probabilmente avvenuta nella metà dell’ 800, vero è che alle originarie piastrelle in pietra quadrata sono state sostituite tavelle di cotto sabbiato, anch’esse di forma quadrata.
Nonostante questa differenza di pavimentazione nell’insieme la chiesa si presenta sotto un piacevole aspetto, una nota stonata è la pavimentazione in adiacenza all’altare maggiore che fu realizzata nel periodo 1911-18 ovvero nel medesimo periodo nel quale venne realizzato l’attuale altare.

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